48 dipendenti del Comune di Sora a rischio. Alberto La Rocca: “Vergognoso”

14 gennaio 2014 – Quarantotto persone, dipendenti del Comune di Sora, rischiano di rimanere senza posto di lavoro o, nella migliore delle ipotesi, di essere “retrocessi” a lavoratori socialmente utili. Una vicenda spinosa e drammatica è quella che, dopo il caso di Arpino, riguarda ora gli ex Lsu in forza all’amministrazione comunale, stabilizzati dall’ex sindaco Cesidio Casinelli il 31 dicembre 2010. Una manovra per garantire il superamento della precarietà, che fu accolta con grande entusiasmo seppur tra qualche perplessità ma che fece tirare un sospiro di sollievo a tanti lavoratori che per anni non avevano avuto certezze.

«Oggi, queste stesse certezza stanno per venire meno – commenta Alberto La Rocca, presidente di Sora in Movimento, ed è un fatto a dir poco vergognoso. Procedure irregolari? Mancanza di fondi regionali e comunali? Non è chiaro nemmeno ai diretti interessati. Di certo, risolvere dei contratti a tempo indeterminato non è certo una faccenda di poco conto e senza dubbio sarà necessario alzare i toni, anche e soprattutto a livello politico, cosa che forse è mancata in questi anni. Il sindaco e la sua squadra, a mio giudizio, devono mettere da parte personalismi e farsi portavoce in Regione, negli uffici competenti, delle necessità di 48 persone che da marzo rischiano di non poter più portare a casa lo stipendio.

E non basterà riassorbirli nel bacino degli Lsu, come si sta paventando in queste ore, né salvare solamente una decina di loro. Serve un atto di forza, occorre schierarsi e far sentire la propria voce. Basta con i giochi di potere, basta con le logiche mediocri del colore della bandiera. Questi dipendenti, che con il loro prezioso lavoro quotidiano collaborano al funzionamento della macchina amministrativa, sono prima di tutto padri e madri di famiglia e per loro si deve combattere uniti. Per il momento – conclude La Rocca – ho appreso che sono stati invitati ad andare in ferie. Si stanno incamminando verso il patibolo? Questo non lo possiamo permettere. Invito quindi il primo cittadino, i sindacati, i dipendenti tutti, con al fianco le istituzioni e le associazioni, a rimanere uniti e a battersi per il diritto al lavoro. Noi di Sora in Movimento ci siamo e, se sarà necessario, siamo pronti a scendere in campo».

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